RIFORMA DELLA PROCEDURA CONCORSUALE ( EX FALLIMENTARE ORA LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE)

Durante il convegno organizzato dall’Università Lumsa , il ministro Orlando ha fatto il bilancio sullo stato di avanzamento dei lavori per la riforma, confermando l’impegno a portare a compimento il percorso avviato dalla legge delega prima della scadenza del suo mandato e informando che i decreti delegati dovrebbero infatti essere due, dove il primo sarà dedicato alle norme generali e modifiche al codice civile e il secondo conterrà maggiori dettagli e la disciplina dei privilegi dei creditori.

ECONOMISTI- GIURISTI – NOTAI INSIEME: NASCE UNA NUOVA ASSOCIAZIONE

Un soggetto comune che racchiuderà al proprio interno le categorie dei notai, dei commercialisti e degli avvocati. Questo sarà «economisti e giuristi insieme», la nuova associazione annunciata a Verona lo scorso venerdì dal presidente del Consiglio nazionale forense (Cnf) Andrea Mascherin, assieme al presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec) Massimo Miani e al presidente del Consiglio nazionale del notariato Salvatore Lombardo, durante lo svolgimento di un convegno sulla responsabilità professionale promosso dalle tre associazioni.

SPESE DI GIUSTIZIA: I FONDI SONO GIA’ ESAURITI

Avvocati pregati di rinviare l’emissione delle fatture per spese di giustizia al 2018. Per quest’anno infatti i fondi per il rimborso sono già finiti. Anzi, in realtà, i soldi stanziati non coprono neanche tutte le richieste arrivate fino a oggi in tribunale.

RIMBORSO IVA : IL RAPPORTO DELLA BANCA MONDIALE

Un anno e tre mesi di attesa per ricevere un rimborso IVA: 62,6 settimane, più del doppio della media mondiale (27,8 settimane) mentre a livello europeo il dato scende a 16,4 settimane: questi i dati emersi dal rapporto Paying Taxes 2018 della Banca Mondiale. L’indagine confronta il grado di facilità nel pagare le tasse, il peso del prelievo tributario e contributivo sugli utili aziendali, nonché i costi di compliance diretti e indiretti. L’Italia migliora il ranking ma è sempre al 112° posto su 190. Migliora anche sulle ore necessarie agli adempimenti fiscali, che restano comunque 238 all’anno.

I progressi maggiori riguardano l’indice di total tax and contribution rate, ossia la percentuale totale dei profitti di impresa per imposte e oneri previdenziali, nel 2016 è stato pari al 48% contro il 62% del 2015 grazie a novità legislative in materia di deduzione del costo del lavoro dalla base imponibile Irap e di Ace oltre agli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato.

DAZI E DIRITTI DOGANALI : NUOVA NOMENCLATURA

Dal 1° gennaio 2018 sarà in vigore la versione completa e aggiornata della Nomenclatura combinata delle merci, adottata dalla Commissione Europea, che ha istitutio una nomeclatura che risponde alle esigenze della tariffa doganale comune, delle statistiche del commercio estero dell’Unione e di altre politiche unionali relative all’importazione ed all’esportazione delle merci.

ENEL : PIANO DI INVESTIMENTI PER LA DIGITALIZZAZIONE

Enel punta sempre più sulla digitalizzazione e l’offerta di servizi alla clientela prevedendo investimenti complessivi per 24,6 miliardi tra il 2018 e il 2020, (in aumento di 500 milioni rispetto al piano precedente) e 5,3 miliardi (600 milioni in più), saranno indirizzati per digitalizzare asset, attività e processi e migliorare la connettività dell’azienda per. generare un incremento del margine operativo di 1,9 miliardi fra il 2018 e il 2020 (+300 milioni).  Il gruppo punta su quattro linee di prodotti e servizi: e-Industry, per i grandi clienti commerciali e industriali con servizi di «flessibilità»; e-Mobility, per tutti i tipi di clienti, dai residenziali agli industriali e pubblici (lo scopo è diventare leader tecnologico nel settore); e-Home, con soluzioni per i clienti residenziali come l’installazione, la manutenzione e la riparazione di avanzate soluzioni tecnologiche per la casa; e-City, con servizi di energia integrati per le pubbliche amministrazioni e le municipalità, e soluzioni per la connettività come la vendita all’ingrosso di servizi di fibra ottica.

MARVELL E CAVIUM SI FONDONO PER DIVENTARE PROTAGONISTI NELLA PRODUZIONE DI CHIP

Marvell Technology e Cavium hanno confermato l’apertura del cantiere per una fusione da 6 miliardi di dollari. Sarà la prima ad acquisire Cavium e dall’operazione nascerà un nuovo protagonista nella produzione di chip. Marvell rileverà il 100% dei titoli Cavium in circolazione La nuova società avrà ricavi annuali per 3,4 miliardi di dollari (2,9 mld euro) e gli azionisti di Cavium ne controlleranno il 25%. L’operazione garantirà a Marvell, conosciuta per la produzione di semiconduttori e strumenti per lo stoccaggio di dati, l’accesso ai chip per reti e comunicazioni di Cavium.

HUMANITAS E AXA: IN VISTA TRASFERIMENTO DI ASSET IMMOBILIARI

Gli immobili di Humanitas potrebbero presto cambiare proprietario. Secondo insistenti indiscrezioni di mercato, infatti, il polo ospedaliero che fa capo a Techint sarebbe in trattativa esclusiva con il gruppo assicurativo Axa per cedere gli asset immobiliari, valutati intorno ai 300 milioni di euro. Il perimetro del portafoglio sul tavolo delle trattative riguarderebbe l’ospedale situato a Rozzano (alle porte di Milano) e il campus appena inaugurato a Pieve Emanuele, il centro ospedaliero Humanitas Gavazzeni di Bergamo e due cliniche a Torino (Cellini e Fornaca). Gli asset occupano 150mila metri quadrati per un totale di 1.200 posti letto. L’obiettivo del gruppo presieduto da Gianfelice Rocca è di trovare liquidità per crescere ulteriormente nel settore ospedaliero.  Le trattative potrebbero richiedere più tempo del previsto perché del gruppo Humanitas è socia anche Ubi Banca, bisognerà quindi trovare una formula di accordo anche con quest’ultima.

ALIBABA E AUCHAN: INSIEME PER COMBATTERE AMAZON

Il colosso francese Auchan si è alleato con il gigante cinese Alibaba per unire le rispettive competenze nella grande distribuzione fisica e nell’e-commerce in Cina. Una mossa, voluta dal fondatore del portale cinese, Jack Ma, che echeggia quanto fatto negli Stati Uniti dalla Amazon di Jeff Bezos.( la catena bio ed alta di gamma di Whole Foods).
Quella annunciata a Oriente, spiegano i due gruppi, è un’”alleanza strategica”. Alibaba investirà 2,44 miliardi di euro per acquisire il 36% di Sun Art Retail Group, gestore di circa 450 ipermercati in Cina, di cui Auchan possiede il 33%. L’obiettivo è quello di portare nella grande distribuzione di Sun Art, nata dalla combinazione di Auchan e RT-Mart, l’esperienza di Alibaba nel commercio digitale.

ELUSIONE:SARA’ FINITA L’ERA DELLE VACCHE GRASSE PER I COLOSSI DIGITALI?

Il gigantesco meccanismo di elusione fiscale che sottrae ogni anno decine di miliardi di euro di imposte agli stati produttori di ricchezza è sotto il tiro incrociato dell’Ocse, Commissione Europea e Amministrazione Trump. Secondo una ricerca di Mediobanca, i 22 gruppi mondiali con fatturato sopra i 3 miliardi riescono a eludere ogni anno 69 miliardi di imposte. Secondo l’Università di Berkeley i dati emersi dall’inchiesta Paradise Paper fanno ipotizzare una perdita di gettito solo in Europa di 60 miliardi ogni anno. Dopo la crisi del 2008/2012 gli stati nazionali non si possono più permettere queste gigantesche perdite di gettito. Evidentemente si è deciso di cambiare rotta e queste continue rivelazioni servono a creare il clima politico necessario per sostenere una battaglia che, non dimentichiamolo, si deve scontrare con multinazionali che hanno fatturati spesso superiori a quelli degli stati nazionali e in alcuni casi gestiscono liquidità pari al debito pubblico di un paese di medie dimensioni. Le procure di vari paesi hanno messo sotto accusa queste forme di elusione e le amministrazioni finanziarie di vari paesi hanno chiuso accordi per il recupero di imposte per svariati milioni; l’opinione pubblica dei paesi occidentali, spesso oppressa da livelli insostenibile di pressione fiscale, è ormai sensibilissima al tema, e se non bastasse Usa e Ocse stanno studiando un meccanismo di formulary apportionment, cioè un metodo in grado di ripartire il reddito di una società multinazionale in proporzione dell’attività da questa svolta nei diversi paesi nei quali è operativa. Il principio è chiaro: le imposte si devono pagare nel paese dove il valore è stato creato. L’applicazione è in fase di avanzato studio, ma in ogni caso il consenso politico sembra abbastanza solido. Gli anni delle vacche grasse sono finiti anche per loro.