Il SOLE 24 ORE: prevede cassa integrazione

La crisi de Il Sole 24 Ore continua a comportare sacrifici per i lavoratori e sabato 24 giugno per effetto di uno sciopero dei poligrafici il giornale non sarà in edicola. La reazione dei sindacati è arrivata dopo la decisione di avviare le procedure amministrative per la cassa integrazione del personale non giornalistico del gruppo per 210 persone. Una procedura giustificata dal gruppo con una nota in cui si sottolinea “l’impossibilità e l’ inderogabilità dei tempi per l’avvio del piano al fine di conseguire il risanamento aziendale“. Una notizia che arriva in una situazione delicatissima con il gruppo impegnato nella ricapitalizzazione meno forte di quanto ci si aspettasse e mentre prosegue l’inchiesta che vede indagati gli ex vertici e l’ex direttore Roberto Napoletano.

ESSELUNGA ipotesi accordo familiare e ipo

I due rami della famiglia hanno trovato l’accordo definitivo sulla spartizione dell’impero. I due figli di primo letto, Giuseppe e Violetta, hanno accettato l’offerta di circa 1 miliardo per l’acquisto delle quote di minoranza (45%), de La Villata Partecipazione, la cassaforte immobiliare di famiglia che ha in portafoglio 83 immobili e un patrimonio netto di 416,6 milioni, alla quale è stata attribuita una valutazione vicina ai 2 miliardi. Il gruppo della gdo, sostenuto finanziariamente da Citigroup, rileverà il 67% della società immobiliare, investendo in totale 1,3 miliardi dal momento che comprerà anche una parte (22%) della quota di maggioranza (55%) detenuta da Giuliana Albera e Marina Sylvia Caprotti, la quale nel frattempo si è inserita ai piani alti della società (l’ad resta Carlo Salza). Il secondo step, già studiato da mesi da Marina Sylvia che prevede anche il coinvolgimento della Cdp, sarà la quotazione di Esselunga a Piazza Affari. Un modo non solo per recuperare quanto sarà speso per prendere il controllo de La Villata, ma anche per permettere l’uscita definitiva di scena, salvo ripensamenti dell’ultima ora, di Giuseppe e Violetta Caprotti.

Il dossier borsa è in mano a Mediobanca, che dovrebbe svolgere il doppio ruolo di advisor e di regista dell’ipo. Lo sbarco sul listino milanese avverrà nell’arco di 18-24 mesi, con un flottante oscillante tra il 30% (la quota totale in mano a Giuseppe e Violetta Caprotti) e il 38%. In base agli attuali numeri di Esselunga – fatturato di 7,54 miliardi, mol di 661 milioni, utile di 262 milioni e debiti di 55 milioni, l’azienda ha un enterprise value di 6-6,5 miliardi. (riproduzione riservata).

INTESA E LE BANCHE VENETE: RISOLUZIONE VICINA

Il consiglio di Intesa Sanpaolo ha deciso di dare la propria disponibilità all’acquisto delle due ex popolari Vicenza e Veneto banca. L’acquisizione disegnata dalla Ca’ de Sass , ad un 1 euro, prevede la continuità aziendale delle ex popolari, ma si limita all’attività commerciale dei due istituti e alla rete. La parte dei crediti deteriorati, circa 10 miliardi di euro, dovrebbe essere invece scorporata in una bad bank che lo Stato e i titolari dei bond subordinati veneti, in essere per circa 1,2 miliardi, saranno chiamati a ricapitalizzare. Intesa precisa che l’offerta per il trasferimento delle attività e passività delle venete prevede il pagamento di un “corrispettivo simbolico”.

GDF LOTTA ALL’EVASIONE E INDAGINE SUI BROKER DI DIAMANTI

  • Nel 2017 evasione Iva da record: la Guardia di Finanza al 31 maggio scorso ha scoperto 3,5 miliardi di Iva evasa contro i 900 milioni fatti dello stesso periodo del 2016 (+ 300%) frutto del piano attuato dalle Fiamme Gialle sulle “Omesse comunicazioni Iva”, un piano d’azione che vede i reparti del Corpo concentrarsi su tutte le partite Iva invitate a regolarizzare la propria posizione fiscale con i cosiddetti “alert” inviati dall’Agenzia delle entrate nell’attività di compliance  Per quanto riguarda  l’evasione fiscale internazionale: 339 i casi stanati dalle Fiamme Gialle (+ 67% del 2016) tra fittizie residenze, occultamento di patrimoni e disponibilità all’estero, più altre “manovre” compiute al solo fine di portare “oltreconfine” i redditi realizzati in Italia; un aumento del 198%  nei sequestri ai soggetti fiscalmente pericolosi, ai sensi della normativa antimafia applicata ai reati fiscali (dai 97,5 milioni di euro del 2016, agli attuali 290 milioni) , è cresciuto il numero dei datori di lavoro verbalizzati per l’impiego di manodopera irregolare o in nero (+54%), i responsabili sottoposti ad arresto per reati fiscali (+27%) e degli evasori totali scoperti (+12%), è salito, inoltre, del 25% il numero delle verifiche e dei controlli conclusi. .
  • La Guardia di Finanza ha perquisito le sedi di cinque banche italiane per raccogliere documenti sulla vendita di diamanti ai propri clienti. Si tratta di Intesa SanPaolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare e la Popolare di Bari. Tutte le cinque banche hanno evitato di commentare. I broker di diamanti hanno usato le reti delle banche italiane per vendere le pietre preziose. Un business che nel 2015 ha generato almeno 300 milioni di euro di fatturato. L’inchiesta fa seguito a una trasmissione di Report su come i principali broker di diamanti abbiano utilizzato valutazioni gonfiate per venderli a prezzi fuori mercato ai clienti delle banche che si affidavano a loro. Molte banche infatti non possiedono le competenze necessarie in casa per trattare la compravendita di preziosi e si affidano a terzi. Spesso le valutazioni sono fuori mercato e alla clientela vengono mostrate valutazioni sempre in crescita. In realtà poi quando si decide di vendere i diamanti capita che il prezzo di realizzo è di gran lunga inferiore alle aspettative.

LE TARIFFE DELL’ACQUA: LE PIU’ BASSE IN ITALIA

Secondo l’International Statistics For Water Services e da quanto emerge al Watec Italy 2017, la mostra convegno internazionale in programma a Palermo dal 21 al 23 giugno al , le tariffe dell’acqua in Italia sono fra le più basse d’Europa e del mondo, ad esempio 0,79 dollari di Milano agli 1,94 dollari di Torino. Dal raffronto con le principali città europee, inoltre, emergono differenze notevoli: ad Amsterdam più’ di 7 dollari /m3, a Oslo 4,57, a Bruxelles 5,12 dollari, a Zurigo quasi 6, mentre a Copenhagen addirittura 8,06 dollari. Pur tenendo conto della tassazione e di altri oneri come quello per il trattamento delle acque reflue, le tariffe italiane restano tra le più basse d’Europa. Anche a livello mondiale sono pochi i Paesi in cui l’acqua costa meno che in Italia, tra questi l’Iran (0,19 dollari/m3), le Mauritius (0,43 dollari), Macao (0,54 dollari), la Cina (0,59 dollari, Taiwan (0,61 dollari). I valori decisamente bassi sono legati agli scarsi investimenti effettuati sul fronte delle infrastrutture e alla forte inefficienza che continua a registrarsi in alcune aree, specialmente nel Meridione.

ULTIMO IBR GRANT THORNTON SU TASSAZIONE EUROPEA (ITALIA OGGI)

I risultati dell’ultimo International Business Report (IBR) di Grant Thornton rivelano che la maggioranza delle imprese europee (53%) è favorevole all’introduzione di un’aliquota fiscale unificata a livello UE. Il supporto all’iniziativa è particolarmente forte tra le imprese italiane (70%), spagnole (66%), francesi (64%) e greche (62%), Paesi in cui la pressione fiscale è superiore alla media europea. La ricerca – condotta da Grant Thornton su base trimestrale su un campione di 2.500 imprese in 36 Paesi in tutto il mondo – rivela inoltre che il 63% delle imprese dell’eurozona sarebbe favorevole ad una maggiore integrazione economica tra gli stati membri dell’UE. Queste imprese sono le stesse favorevoli all’introduzione dell’aliquota unica.

AMADORI . RISULTATI 2016

Si conferma la crescita con dati di bilancio 2016 positivi: un fatturato complessivo di 1.206 milioni di euro, in linea con gli anni passati, un margine operativo lordo di 84 milioni di euro (+7% del fatturato), investimenti realizzati pari a 78 milioni di euro e altri 200 in pro0gramma per i prossimi cinque anni.

ERICCSON . TAGLI AL PERSONALE

Scioperano i dipendenti di Ericsson Italia per protestare contro la decisione della multinazionale di ridurre il costo del lavoro tagliando 354 posti, tra le cause la concorrenza della cinese Zte che le ha soffiato la commessa Wind 3.

AZIMUT BENETTI: BUSINESS IN CRESCITA

Il più grande gruppo privato del settore nautico al mondo, con un azionista di assoluta maggioranza, il fondatore Paolo Vitelli, saldamente al comando da oltre 40 anni, nato nel 1969, con 2mila dipendenti ha chiuso il 2016 con un fatturato di quasi 700 milioni Due anni fa , si concretizzò la partnership con la TIP del banchiere Tamburi, che mise sul piatto 40 milioni per rilevare il 12% del capitale di Azimut Benetti e si prevedeva che il futuro del gruppo sarebbe passato soprattutto dal business dei giga-yacht, ossia gli scafi di almeno 100 metri di lunghezza. Ora questa strategia sta prendendo forma, è stato consegnato il primo yacht a un imprenditore inglese attivo nella cosmetica, ci sono altri tre ordini per yacht superiori ai 100 metri, per un controvalore complessivo di 450 milioni di euro. da realizzarsi a Livorno.

CYBERSECURITY

  • Lo scorso maggio 200mila server sono stati bersagliati da Wannacry, un virus programmato per sequestrare dati e restituirli dopo il pagamento di un riscatto. Per prevenirlo sarebbero bastati alcuni accorgimenti come quelli realizzati dalle startup della cybersecurity ( 539 imprese, nate non più di cinque anni fa), la schiera di  imprese che studiano e contrastano le tattiche di assalto della criminalità informatica.
  • Sarà il vicedirettore del dipartimento delle informazioni per la sicurezza  (a breve la nomina), garantire più tranquillità sul web, guiderà il nucleo per la sicurezza cibernetica, attivo 24 ore su 24, e in caso di attacco da parte degli hacker, potrà accedere, agli archivi degli operatori di telefonia e dei provider internet: un super 007 informatico esterno al dipartimento e proveniente dal mondo delle imprese o da quello accademico .