INDUSTRIA: SI RAFFORZA LA CRESCITA
L’indicatore Istat relativo alla produzione industriale a giugno spinge all’ottimismo:+1,1% su base mensile e +5,3% su base annua, quest’ultimo è il quinto rialzo tendenziale consecutivo, nonché il più robusto dal 2016. A trainare questo possibile consolidamento di ripresa sono quasi tutti i settori produttivi, in particolare l’auto (+19,9%), la farmaceutica (+18,5%), l’energia (+10,8%). Crescono i beni di consumo e l’andamento positivo dei beni strumentali confermano l’effetto del Piano industria 4.0.

SAVE: PARTE IL RIASSETTO SOCIETARIO
Il riassetto di Save è ufficialmente partito. Nei giorni scorsi è arrivato l’ok di Bankitalia che, nella sostanza, ha dato il via al valzer degli scambi azionari che ridisegneranno l’assetto della società che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso. E così ieri, attraverso una serie di passaggi societari, Enrico Marchi ha liquidato il socio storico Andrea De Vido e ha fatto entrare nel capitale della newco, in cima alla catena di controllo, Milione, con una partecipazione del 60,68%, i fondi Deutsche Asset Management e Infravia.

VANTIV: DIVENTA COLOSSO DEI PAGAMENTI MOBILE (WORLDPAY)
Vanno in porto le nozze tra il colosso dei pagamenti mobile statunitense Vantiv e il suo concorrente britannico Worldpay. Vantiv, leader del mercato Usa nei servizi per il commercio al dettaglio e a favore degli istituti finanziari, ha concordato un’acquisizione della rivale per circa 8 miliardi di sterline. La società nata dall’operazione avrà un valore complessivo di 22,2 miliardi di sterline (28,8 miliardi di dollari), sarà chiamata Worldpay, anche se il 57% del gruppo resterà in possesso degli azionisti di Vantiv.
Il nuovo gruppo amministrerà un volume di pagamenti per 1,5 trilioni di dollari e un totale di 40 miliardi di transazioni.

CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI, CESENA E SAN MINIATO: IL SALVATAGGIO IN ALTO MARE
Il salvataggio delle Casse di Risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato resta in alto mare, anche se rimane un cauto ottimismo, ma il tempo a disposizione è poco, le tre casse corrono seriamente il rischio della liquidazione. L’impasse è nella struttura dell’operazione, basata su due passaggi: prima lo smaltimento di 3,2 miliardi di Npl (non-performing loans), poi la ricapitalizzazione necessaria a colmare il gap di capitale che si creerà con l’uscita delle sofferenze al 38% del loro valore facciale. Lo schema richiede un intervento di circa 640 milioni sul capitale (fondo interbancario e l’acquirente Agricole Italia) e di altri 1,3 miliardi sulla cartolarizzazione.

PAGLIERI: PROFITTI MOLTO POSITIVI E RESTYLING IN CORSO
Ha appena compiuto 140 anni di attività, di recente ha attuato un restyling di prodotto che coinvolge la maggior parte delle linee del marchio Felce Azzurra, suo cavallo di battaglia. Con una storia di tre secoli alle spalle, si prepara a un piano di sviluppo ambizioso che va dalla produzione all’export, sotto la guida delle cugine Debora e Barbara Paglieri, rispettivamente presidente del Cda e amministratore delegato. «Il 2016 è stato per Paglieri un anno importante che segna anche il cambio di strategia aziendale, un anno di rinnovamento con un nuovo approccio al mercato, culminato con risultati assolutamente soddisfacenti: una lieve diminuzione del fatturato, -2% rispetto al 2015, che ha superato i 123 milioni di euro con un fortissimo aumento del profitto del +52.9%».

KERING E ALIBABA: INSIEME CONTRO LA CONTRAFFAZIONE
Una tregua alla quale segue un’alleanza, o viceversa. Succede tra il gruppo Kering e quello cinese Alibaba. Il colosso francese del lusso, proprietario, tra gli altri, di Gucci, ha deciso di ritirare la causa contro Alibaba e Alipay, presso un tribunale di New York. Contestualmente, Kering e Alibaba, il leader cinese dell’e-commerce (una sorta di Amazon asiatica), lavoreranno insieme «alla tutela della proprietà intellettuale» e «adotteranno azioni congiunte on- e offline contro la contraffazione». L’accordo con Kering è una svolta e rientra nel progetto di Alibaba di allargarsi nel settore della moda.

BANCO POPULAR : ACQUISITO DA SANTANDER
Via libera della Commissione Ue all’acquisizione di Banco Popular da parte di Santander. La Commissione UE ha concluso che l’operazione proposta «non solleva problemi di concorrenza nello Spazio economico europeo, perché le quote di mercato combinate delle parti sono limitate (meno del 25%) e altri forti concorrenti resteranno in tutti i mercati interessati.”
Il Banco Popular ha approvato la vendita di una quota di maggioranza nel proprio portafoglio immobiliare a Blackstone Real Estate Partners Europe V..

MOTORI ITALIANI A BORDO DELLA ROYAL NAVY
Ci sono voluti oltre due anni di verifiche e collaudi, inclusi test di tenuta all’urto, per accertare la piena rispondenza dei motori speciali. Saranno italiani, prodotti dalla Electro Adda, i motori elettrici per servizi ausiliari montati sulle nuove fregate “Type 26” della Royal Navy. L’azienda basata a Beverate di Brivio (LC), specializzata nella produzione di motori elettrici standard e su misura, destinati a tutti gli impieghi industriali ed ad applicazioni più impegnative, si è aggiudicata il contratto della marina militare britannica, del valore complessivo del contratto di circa 700 mila Euro dopo un confronto che l’ha vista “in gara“ con competitor internazionali molto qualificati.

GUCCI : CONTRO FOREVER 21
Battaglia legale in California: il colosso della distribuzione americana, Forever 21, attacca le strisce di Gucci, perché «non meritevoli di tutela» e ha chiesto alla Corte di pronunciarsi in merito. L’azienda fiorentina, controllata da Kering, contrattacca: ci copiate i prodotti. Le strisce sono un marchio della casa di moda dal 1951,registrate dal 1979. Gucci ha chiesto alla Corte di rigettare la richiesta di Forever 21, di confermare la validità dei «trademark» sulle strisce di Gucci che compaiono, pari pari nella nuova collezione di Forever 21, attualmente nei negozi.

PERUGINA: .NESTLE’ CONFERMA I SUOI IMPEGNI PER RAFFORZARE L’AZIENDA
A poco più di un anno dalla firma dell” accordo per il rilancio del sito di Perugia, sono stati annunciati 340 esuberi su mille dipendenti. Nella Capitale i sindacati (Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil) e la Rsu Perugina ribadiranno il loro ”no” agli esuberi, oltre alla richiesta di far rispettare l’accordo firmato un anno fa dalla Nestlé per il rilancio della Perugina e dove erano stati annunciati investimenti per 60 milioni di euro.
Nestlé respinge con forza ogni ipotesi di disimpegno in Perugina: l’azienda non intende fare alcun passo indietro rispetto agli accordi del piano industriale e del piano occupazionale sottoscritti nel 2016 con i sindacati, chiarendo che non c’è: nessun ridimensionamento industriale, il piano fotografa una situazione ben nota, perché gli ammortizzatori sociali che non saranno più disponibili dopo giugno 2018.