ENAV : UN’IMMAGINE DELLA SOCIETA’

Enav svolge la quasi totalità dell’attività in un settore regolamentato e in regime di monopolio (gestione e controllo del traffico civile nello spazio aereo italiano e servizi per la navigazione nonchè la consulenza aeronautica. Il core business di Enav resta legato al mercato domestico con la volontà di incrementare i ricavi realizzati all’estero, in particolare in tre aree geografiche : Africa, Emirati Arabi e Nord Est asiatico, nonché scommettere sul satellite  investendo 61,5 milioni di dollari in Airecon (servizio di sorveglianza satellitare globale).  Il Gruppo, nei primi nove mesi del 2017, ha visto sia i ricavi che la redditività aumentare, conferma il fatturato netto in aumento e un ebitda margin intorno al 30%.

STARTUP: I FONDI STRANIERI INVESTONO NELLE ITALIANE

Gli investimenti in equity di startup hi-tech in Italia nel 2017 sono cresciuti del 20% toccando quota 261 milioni di euro. Aumenta del 10% il contributo degli attori informali (business angel network e piattofrme di equity crowdfunding) arrivando a 89 milioni come pure lievita l’apporto dei fondi internazionali (92 milioni) a riprova della qualità e attrattiva delle start up hitech italiane. Il processo di internazionalizzazione è comunque a ritmo ritardato, una su cinque ha una sede all’estero, il 78% dichiara di volerne aprire una nel 2018, perché non avere sede all’estero è una debolezza strategica,i finanziatori preferiscono muoversi in un contesto normativo e legislativo noto.

DA PORTA NUOVA A CITY LIFE, MILANO VERSO IL RECORD DI TRANSAZIONI IMMOBILIARI

Nei primi nove mesi del 2017 le transazioni condotte da operatori istituzionali riguardanti gli edifici a destinazione terziaria a Milano hanno superato 1 miliardo di euro di valore con prospettiva di crescere ancora  fino a 1,6 miliardi ora della fine dell’anno. Dall’altro lato il mercato destinato ai piccoil investitori e imprenditori e professionisti, che cercano una sede, continua a languire, perché non solo c’è ampia offerta di unità vuote, ma c’è molta disponibilità anche di case e di possibilità di riconvertire da ufficio ad abitazione e metterlo poi in vendita, I prezzi hanno comunque rallentato la discesa, con un calo dell’0,7% a fine novembre, anche se si prevede una crescita del 2,6% nel prossimo triennio. I rendimenti sono in lieve rialzo, toccando in media il 5,1% control il 4,9% del residenziale e il 6,6% del commerciale. Nei primi nove mesi dell’anno sono stati occupati in città uffici direzionali per quasi 250 mila m2, ma questo non ha consentito di abbattere il tasso di sfitto che rimane molto elevato, il 12,5%.

RESIDENZE ALL’ESTERO: SPOSTAMENTO TALORA FITTIZIO?

Il numero degli italiani che, per le ragioni più diverse, sposta la residenza all’estero è in costante aumento da molti anni. Nel 2016 coloro che hanno chiesto l’iscrizione all’AIRE sono stati 123.717 (+15%). Negli ultimi dieci anni questo flusso è aumentato del 49%, tanto gli espatriati sfiorano ormai la cifra di 5 milioni. Una buona fetta di questi spostamenti è solo fittizia, ha solo l’obiettivo di non pagare le tasse in patria.

CIRCOLARE GDF: IN FUTURO DISCIPLINA PIU’ RIGOROSA

Omessa segnalazione per operazioni sospette (Sos) e inadempimento degli obblighi di adeguata verifica con sanzioni «più favorevoli». Ma solo se gli illeciti sono anteriori all’entrata in vigore del Decreto legislativo 90/2017, quello con cui l’Italia ha recepito la IV direttiva Ue sul contrasto al riciclaggio e al finanziamento al terrorismo. A ricordarlo è la circolare con cui il Comando generale della Guardia di Finanza si allinea alla direttiva del Tesoro.

Il FISCO CONTINUA A PRODURRE NORME E RITIENE DI POTER REALIZZARE IL PRECOMPILATO

Qualche settimana fa il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha dichiarato che entro cinque anni non sarà più necessaria la dichiarazione dei redditi. In pratica l’Amministrazione Finanziaria avrà la disponibilità di tutti i dati necessari e la capacità di elaborarli senza l’aiuto del contribuente. Un tassello fondamentale per arrivare a questo risultato sarà la fatturazione elettronica obbligatoria per tutti, che sarà operativa dal primo gennaio 2019.  Si tratta di un obiettivo ambizioso, ma non sarà facile e il presupposto per la riuscita di un’operazione del genere è infatti una svolta reale nel senso della semplificazione del sistema tributario: il nostro legislatore invece, al di là degli slogan e di qualche trovata a effetto, sembra continuamente impegnato in un’azione di complicazione del sistema.

TENUTA REGISTRI IVA (Collegato fiscale 2018 )

La tenuta dei registri IVA delle fatture emesse e degli acquisti con sistemi elettronici è, in ogni caso, considerata regolare in difetto di trascrizione su supporti cartacei, nei termini di legge, se in sede di accesso, ispezione o verifica gli stessi registri risultano aggiornati sui sistemi elettronici e vengono stampati a seguito della richiesta avanzata dagli organi procedenti e in loro presenza. È una delle novità introdotte, in sede di conversione in legge, nel decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2018.

BASILEA  4 : RINVIO DELL’ENTRATA IN VIGORE

La revisione di Basilea 3, ormai ribattezzata Basilea4, altro non rappresenta che un giro di vite per le banche europee sotto la forma di una misurazione più restrittiva dei rischi, in particolare quelli di credito e quelli operativi, che si tradurrà in estrema sintesi in maggiori accantonamenti prudenziali. L’aspetto di novità più rilevante comunicato è lo slittamento dell’entrata in vigore delle nuove regole dal primo gennaio 2019, ipotizzato in precedenza, al primo gennaio 2022 e questo per dare alle autorità di vigilanza e agli istituti di crediti tempi più lunghi per adeguarsi e per mettere a punto gli ulteriori step regolatori che saranno necessari per attuare le disposizioni. Al contempo è stata rinviata al 2022 anche l’entrata in vigore del pacchetto di regole – già varato -inerente i requisiti minimi di capitale per i rischi di mercato.

Dichiarazioni fiscali, verso una nuova agenda

Calendario delle dichiarazioni fiscali rivisto. Per la trasmissione del modello 730 arrivano tre diverse scadenze di invio parametrate ad altrettante date di consegna del contribuente ai Caf. Spesometro rinviato dal 16 al 30 settembre e dichiarazioni Unico e Irap al 31 ottobre. Mentre gli indicatori di affidabilità economica (Isa), che avrebbero dovuto sostituire gli indici degli studi di settore, stanno fermi un giro e saranno riproposti a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2018.  Sono queste alcune novità che arrivano da parti dell’amministrazione fiscale e che al momento vivono in nove emendamenti alla legge di bilancio, approvati dalla Commissione Finanze della Camera,

BREXIT : ACCORDO PRELIMINARE, MA NON DEFINITIVO

Theresa May e Jean-Claude Juncker. dopo una settimana di discussioni tra Londra, Bruxelles e Dublino, hanno annunciato di aver in mano un primo accordo sui preliminari della Brexit. Il documento rimane elegantemente vago e nebbioso sui punti cruciali: il costo del «divorzio» (da parte inglese di parla di una somma tra i 40 e i 45 miliardi di euro, da parte europea di circa 60 miliardi), sui diritti dei cittadini Ue (la giurisdizione va ai tribunali inglesi, ma la Corte di giustizia Ue manterrà un ruolo: per 8 anni, le corti britanniche avranno la facoltà di chiedere un parere vincolante in caso di controversie), il «nodo irlandese»: Londra si è impegnata a evitare che sia eretta una frontiera fisica tra Ulster e Repubblica d’Irlanda, ma non si capisce se questo possa voler dire che l’Ulster rimarrà nell’Unione doganale europea o nel mercato unico che peraltro sono entrambi citati.

Intanto il Sindaco di Londra ha proposto l’idea che la capitale britannica resti nel mercato unico dopo la Brexit (quindi nella UE) lasciando il resto della Gran Bretagna ad inseguire i suoi sogni di splendido isolamento.