TESLA:PRONTA A SBARCARE NELLO SPAZIO PER COSTRUIRE UNA CITTA’ SU MARTE
La capsula costruita dalla società privata di Mr Tesla per la Nasa aggancia l’Iss. Da luglio a bordo gli uomini. La prova generale finora ha funzionato. La prossima volta sul sedile della navicella spaziale Dragon non ci sarà più un manichino, ma un uomo. Dragon è la capsula progettata dalla SpaceX di Elon Musk, l’imprenditore visionario che ha fondato la Tesla, ne ha lanciato un esemplare da 100mila dollari in orbita ( sempre con un manichino al volante) e per il futuro punta a costruire una città su Marte. Dietro a Dragon c’è il ritorno degli Stati Uniti nello spazio, dal pensionamento degli Shuttle nel 2011. E c’è il cambio di paradigma, per cui il balzo dell’uomo verso il cielo, insieme alla Nasa, ora è affidato anche alle aziende private.

SANOFI: PRONTA A INVESTIRE 160 MILIONI IN TRE ANNI IN ITALIA CHIEDENDO CHIAREZZA PER LA SANITA’
«L’Italia è un Paese pilota per l’intero gruppo ed leader nella produzione farmaceutica in Europa, in larga parte si tratta di prodotti maturi, in declino. Siamo pronti a investire 160 milioni nei prossimi 3 anni e a sviluppare due nuove molecole biotecnologiche negli stabilimenti italiani, nell’industria 4.0 per ammodernare impianti, portare la digitalizzazione dentro le fabbriche e produrre medicine innovative. Ma abbiamo bisogno di chiarezza. Chiediamo un Manifesto per capire dove va la sanità. Siamo pronti a collaborare. Le aziende hanno bisogno di una road map per investire nel lungo periodo”: cosi si esprime l’Amministratore Delegato di Sanofi Italia.

IPOTESI SHOCK FISCALE: FLAT TAX PER FAMIGLIE CON IRPEF AL 15% E IRES TAGLIATA AL 20%
Dopo il primo antipasto per un milione e mezzo di partite Iva è arrivata l’ora della fase due della flat tax: “Con la prossima legge di bilancio tutte le risorse disponibili devono essere impegnate nell’abbassamento delle imposte che sono la premessa necessaria per una autentica ripresa dell’economia”. Uno shock fiscale urgente si declina in due rivoluzioni: una flat tax con aliquota Irepf al 15% per i nuclei familiari che hanno redditi fino a 50mila euro e l’Ires dovuta dalle imprese che sarà ridotta di 4 punti dal 24% al 20% (con il contestuale addio alla mini Ires sugli investimenti appena nata). Un’operazione corposa che costa circa 20 miliardi (14 miliardi circa finiranno in tasca alle famiglie) e con coperture che dovranno essere trovate bussando a Bruxelles.

L’ITALIA RALLENTA, LA MEDICINA POSSIBILE E’ RIDURRE LO SPREAD CHE SI SCARICA SU TUTTA L’ECONOMIA
I segnali che, l’economia italiana sta dando da tempo e anche l’area euro ha iniziato a mandare, dicono che è il momento di riconoscere la realtà e iniziare a contrastarla. L’Italia naviga in correnti insidiose. In generale, si è fermato il lento miglioramento del mercato del lavoro che durava dal 2014 e l’indice della produzione manifatturiera è sceso ai minimi dal maggio 2013. È il momento di diventare concreti, mettere da parte le accuse su chi ha le colpe in Italia e chiedersi cosa fare per proteggersi. In Italia la risposta è più complessa, la causa di fondo per cui il Paese frena da prima e più dell’area euro è nello spread, cioè nel costo del debito pubblico che si scarica su tutta l’economia. Ridurlo nel 2019 dovrebbe essere una missione nazionale con coerenza e serietà.

SNAM-TERNA: ALLENZA PER IL FUTURO ENERGETICO SU RICERCA, SVILUPPO ED INNOVAZIONE
La transizione energetica è in corso, il consumo di elettricità è previsto in crescita e il gas è la fonte fossile più pulita. A livello europeo è già stato chiesto di produrre scenari condivisi agli operatori del trasporto del gas e ai gestori Ue della rete elettrica. Ora anche Snam e Terna suggellano l’alleanza con un memorandum of understanding, siglato dagli amministratori delegati, per realizzare iniziative comuni su ricerca, sviluppo e innovazione e sulle possibili convergenze dei due sistemi elettrico e gas.

ISTAT : ABBASSA IL PIL, SEGNALA L’ITALIA IN RECESSIONE ATTENDENDO SEGNALI DI RIPRESA
Nel 2018 la crescita non ha raggiunto neanche l’ 1%. L’Istat ha rivisto al ribasso la variazione del prodotto interno lordo, portandola allo 0,9%. La domanda interna si è fortemente ridotta, la spesa delle famiglie è cresciuta in volume solo dello 0,6%, contro l’incremento dell’ 1,5% del 2017. In decelerazione anche le esportazioni, in rialzo dell’ 1,9% contro il balzo del 5,9% dell’anno precedente. Se il deficit è migliorato, scendendo dal 2,4 al 2,1% del Pil, il debito pubblico è arrivato al 132,1%, ben oltre la soglia prevista del 131,7%. Con gli ultimi due trimestri in negativo, l’Italia è in recessione ed è difficile individuare segnali di ripresa. Tra i tanti dati negativi, ieri anche quelli delle immatricolazioni delle auto, che a febbraio calano del 2,4%.

NEWMONT MINING RIFIUTA L’OFFERTA DI FUSIONE DI BARRICK PERCHE’ TROPPO BASSA SEPPUR LA FUSIONE RIDURREBBE I COSTI
Newmont Mining ha rifiutato l’offerta di fusione lanciata dalla rivale Barrick Gold, lasciando gli investitori a decidere se le due realtà debbano unirsi per creare una delle principali società minerarie del mondo. L’offerta è considerata troppo bassa e inferiore a quella avanzata dalla stessa azienda per acquisire Goldcorp. Barrick ha valutato Newmont 15,74 mld euro e un’eventuale aggregazione avrebbe portato a un taglio di 7,1 mld di costi, la maggior parte dei quali derivanti dalle operazioni di entrambe le aziende in Nevada.

BLOCKCHAIN: SOLO IL 46% DELLE IMPRESE SI DICHIARA PRONTO AI NUOVI SISTEMI
Sono numerose le aziende che si dichiarano favorevoli a investire sulla blockchain per migliorare i processi interni e rendere maggiormente sicuri gli scambi dei dati dal punto di vista informatico ma, in concreto, soltanto il 46% delle stesse si sentono pronte a utilizzare, in maniera efficace, i nuovi sistemi tecnologici. A rilevarlo è uno studio condotto in materia da parte della società Globant, che ha coinvolto nell’indagine 679 top manager statunitensi, impegnati nei settori del marketing e dell’Itc. Nonostante il diffuso entusiasmo che si respira negli ultimi anni attorno al nuovo fenomeno, non sembra, quindi, che le aziende siano, mediamente, ancora in grado di sposare in toto la nuova tecnologia.

PASTA GRANORO IN PUGLIA: 52 ANNI D’ATTIVITA’ CON UNA GUIDA FEMMINILE
Nata nel 1967 in Puglia, è oggi diretta dalle figlie del fondatore che ha lavorato fino all’età di 103 anni. Nello stabilimento di Corato, da 70mila metri quadri, ci sono tre linee di produzione (150 formati, 3.500 quintali di produzione/giorno, 700mila quintali l’anno). La società dà lavoro a 200 persone fra lavoratori diretti e indiretti e nel decennio 2006-2016 il fatturato è cresciuto del 92%, passando da 36 a 65 milioni, di cui metà prodotto dall’Italia. Vende in 180 paesi ed è stata la prima a lanciare il contratto di filiera per la produzione di pasta 100% made in Puglia.

MELEGATTI: A PIENO RITMO LA PRODUZIONE PER PASQUA ADOTTANDO AUTOMAZIONE E DIGITALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI
Dopo lo stop alla produzione del gennaio 2018, il fallimento del maggio successivo e il passaggio di marchio e stabilimenti alla famiglia Spezzapria, Melegatti riprende la sua attività principale. In queste settimane, ovviamente, le linee produttive sono dedicate alla Pasqua e alle colombe, tradizionali e non. Una delle stategie della “nuova Melegatti” è stata infatti quella di affiancare ai prodotti già conosciuti e consolidati nuove idee, realizzate con ingredienti particolari. Lo stabilimento Melegatti è in piena attività e punta, all’indomani di un incisivo intervento di riattivazione, automatizzazione e digitalizzazione dell’impianto produttivo, alla Pasqua del 2019. Saranno circa 1,8 milioni le colombe pasquali prodotte e distribuite in tutta Italia, isole comprese. Sono 117 i lavoratori stagionali impegnati nella produzione, che si affiancano alle 38 risorse a tempo indeterminato già presenti.