STAR CONFERENCE 2017

L’evento annuale dedicato all’incontro con gli investitori provenienti da tutto il mondo si è aperto stamane, 21 marzo e si chiuderà  domani 22 marzo. La Star Conference di quest’anno vedrà come protagoniste 61 delle 70 società quotate sul segmento STAR di Piazza Affari. Alla Conference sono presenti 285 investitori in rappresentanza di 177 case d’investimento di cui 37% domestiche e 63% estere (Italia 37%, Francia 13%, Svizzera 12%, UK 12%, Germania 9%, Paesi Nordici 6%, USA 5%, altro 6%). Il segmento STAR comprende oggi 70 società quotate, con una capitalizzazione complessiva pari a 37,4 miliardi di euro. Importante la presenza di investitori internazionali visto che il 90% degli investitori istituzionali sono infatti esteri.

MOTO GUZZI : NUOVA ERA

Dalla Normale alla Flying Fortress, la Fortezza Volante, qualche giorno fa è già passato quasi un secolo: 96 anni di Guzzi. Un mito che non si scolorisce col tempo, anzi: negli ultimi 8 anni le vendite sono raddoppiate. «Dalle 4.565 moto Guzzi del 2009, stagione in cui la crisi europea del settore delle due ruote è stata particolarmente acuta, siamo costantemente cresciuti. E abbiamo chiuso il 2016 con quasi 9.000 esemplari venduti». Roberto Colaninno, presidente e ad Gruppo Piaggio, fa i conti. E spiega. «È stato un lungo lavoro, frutto dell’evoluzione dei processi produttivi, di una sempre maggiore attenzione alla qualità, al servizio, alla rete di vendita. Abbiamo realizzato importanti evoluzioni a livello di telai e ciclistica, nuovi prodotti, sviluppato e coinvolto la nostra sempre più ampia community di appassionati ».

ALITALIA E RYANAIR

Il confronto è impietoso: il personale del vettore irlandese costa meno (fino al 40% meno) , ha oltre 100 milioni di passeggeri l’anno, contro 22,9 e conta 11mila dipendenti, contro 13mila. Alitalia, che secondo il piano di rilancio, dovrebbe effettuare tagli monstre da un miliardo di euro ed abbandonare delle rotte nazionali a medio raggio per restare competitivo, nonché ridurre le retribuzioni fino al 32% e gestire 2.037 esuberi.

BREMBO : CONTINUA LA CRESCITA

I ricavi erano poco più di un miliardo nel 2010, sono quasi 2,4 oggi, profitti netti di pari passo , anzi: il ritmo che porta dai 32 milioni di sei bilanci fa (3% del fatturato) ai 240 di adesso (10,6%). E’ il risultato di uno sviluppo tutto industriale e frutto solo in parte di acquisizioni, un ruolo chiave lo sbarco produttivo diretto negli stati Uniti, oggi primo mercato del gruppo con il 28% delle vendite e i dipendenti sono diventati oltre 9mila, tra ingegneri e specialisti di prodotto, impegnati quotidianamente a studiare e mettere a punto prodotti sempre più sicuri e dalle performance sempre più elevate, dimostrando quanto Brembo creda nelle infinite possibilità che il futuro può offrire.

GROUPAMA ASSICURAZIONI : RISULTATI 2016

La controllata italiana del gruppo francese Groupama, ha segnato un utile netto di 33,5 milioni di euro nel 2016, in crescita del 4,4%, rispetto ai 32,1 milioni del 2015. La raccolta premi complessiva si attesta a 1.465,5 milioni,

CATTOLICA ASSICURAZIONI : RISULTATI 2016

Chiude il 2016 con un utile netto consolidato di 93 milioni (+14,4% rispetto al 2015) e un utile netto di gruppo di 76 milioni (+25,2%).

TIFFANY . RISULTATI 2016

La storica casa americana di gioielli di lusso, Tiffany nel 2016 ha registrato un utile netto di 446 milioni di dollari e un fatturato netto a livello mondiale pari a 4 miliardi. Il margine lordo è stato del 62,2% e il margine operativo del 18%.

BENETTON SFIDA ZARA

Benetton sfida il gigante iberico dell’abbigliamento Zara, con 15 nuove aperture di negozi in tutta la Spagna, rafforzando cosi la presenza nelle maggiori città, nelle aree dello shopping e nei più importanti centri commerciali del Paese. Il primo store Benetton è stato aperto a Madrid lungo la Gran Via.

INWIT : RISULTATI 2016

Inwit ha chiuso il 2016 con ricavi pari a 333,5 milioni di euro, in crescita del 4,6%, rispetto ai 318,9 milioni di euro 2015 pro-forma. Il margine operativo lordo ha toccato i 163,6 milioni di euro, in salita del 13,4%, dai 144,3 milioni di euro 2015 pro-forma, mentre il reddito operativo si è attestato a 147,3 milioni di euro, in crescita del 15,6%, rispetto al dato proforma del 2015 di 127,4 milioni di euro. L’utile netto si è così attestato a 97,9 milioni di euro, in crescita del 16,7% rispetto al dato proforma del 2015 di 83,9 milioni di euro.

BORMIOLI: ACQUISIZIONE

Potrebbe finire in Germania. A farsi avanti per il gruppo, ora di proprietà del private equity Vision Capital, sarebbe infatti la multinazionale tedesca Gerresheimer. Da qualche mese l’azionista Vision Capital ha infatti messo la Bormioli in vendita, affidando l’incarico alla banca d’affari Rothschild, per un importo tra i 500 e i 600 milioni di euro. La multinazionale tedesca avrebbe fatto un’offerta preliminare, ma non sarebbe l’unico potenziale compratore in campo, visto che nella partita ci sarebbero anche alcuni fondi di private equity