AIM
L’Advisory Board dell’AIM Italia starebbe rivedendo le regole per l’ammissione delle società alla quotazione sul listino di Piazza Affari, dedicato alle piccole e medie imprese con alto potenziale di crescita: la raccolta minima necessaria per accedere al mercato sembrerebbe salire a 2,5/3 milioni di euro, mentre rimarrebbe stabile la regola del flottante al 10%. Gli operatori interpellati confermano, qualora queste nuove regole passassero, un terzo delle società, attualmente quotate sull’AIM, non si sarebbero potute quotare, rimanendo per la parte finanziaria legate ai prestiti delle banche. Attualmente il mercato AIM comprende 79 società, nel solo 2016-2017 si sono registrate 15 Ipo che hanno raccolto 349,7 milioni di euro.

Il SOLE 24 ORE : AUMENTO DI CAPITALE
Confindustria parteciperà con 30 milioni all’aumento di capitale de “ Il Sole 24 Ore” dei 50 milioni “ a condizione di mantenere il controllo della società e che la medesima ottenga l’intera dotazione patrimoniale e finanziaria necessaria a dare esecuzione al piano Per i restanti 20 non sottoscritti dal socio di controllo è prevista l’organizzazione di un consorzio di garanzia. Intanto la prima trimestrale si è chiusa con 68,6 milioni di ricavi (-11,4%) e una perdita di 28,2 milioni.

CATTOLICA ASSICURAZIONI : RISULTATI PRIMO TRIMESTRE
Nel primo trimestre 2017 ha riportato un utile netto di gruppo di 29 milioni (+20,8%) rispetto allo stesso periodo 2016.La raccolta premi complessiva è migliorata del 3,2% a 1,317 miliardi di euro e ha visto i premi vita aumentare del 5,4% a 849 milioni e i premi danni scendere dell’0,9% a 465 milioni.

DIASORIN . RISULTATI PRIMO TRIMESTRE
Diasorin ha chiuso il primo trimestre 2017 con ricavi pari a 157,5 milioni, in aumento del 26,5% rispetto a quanto registrato nel primo trimestre 2016. Il margine operativo lordo è stato pari a 62,5 milioni, in salita del 32,4% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

GREEN ECONOMY: MONITORAGGIO CCIAA
La sostenibilità fa bene all’economia, non soltanto all’ambiente. La crescente attenzione per i temi ecologici si è tradotta in un vero e proprio boom di nuove iniziative imprenditoriali lungo tutta la filiera, tutti accomunati da un comune denominatore: il rispetto dell’ambiente. Secondo i dati della Camera di Commercio di Milano, negli ultimi cinque anni il numero delle aziende impegnate in attività green è salito del 34% ( 53mila) dando lavoro a quasi mezzo milione di persone. A trainare questo trend sono state città come Milano con 4.000 imprese (8% del totale), Roma con 3.000 (6%), oltre a Torino (+32,4%), Bolzano (101%), Trento (82%). Il fatturato di questo settore si aggira attorno ai 200 miliardi di euro, un quarto del quale arriva da aziende lombarde (35 Milano, 3 Bergamo e Brescia, 2 Varese e 1 Monza).

ATLANTIA – ABERTIS
Gli advisor, Mediobanca, Credit Suisse, Unicredit, Intesa SanPaolo e Bnp Paribas hanno negoziato e messo insieme un maxi finanziamento da circa 10 miliardi, destinato a coprire la parte in contanti dell’offerta recapitata ad Abertis, L’accordo starebbe arrivando alla fase cruciale: Atlantia ha perfezionato tutta l’architettura dell’operazione volta ad acquisire il 22% di Abertis in mano all’istituto iberico Caixa..

TERNA : RISULTATI PRIM,O TRIMESTRE 2017
Trimestrale a cavallo di due amministratori delegati per il gruppo Terna. I risultati dei primi tre mesi del 2017, con utile in crescita del 10,6% a 179,3 milioni, in linea con le attese: il fatturato del periodo gennaio-marzo vale 517 milioni (+1,3%), il margine operativo lordo si attesta a 402 milioni.

WIND-TRE . RISULTATI PRIMO TRIMESTRE 2017
Prima trimestrale congiunta, con ricavi in crescita del 2,1% a 1,5 miliardi ed ebitda in aumento del 9,7% a 517 milioni, grazie all’aumento dei clienti nella banda ultra-larga fissa e del traffico in quella mobile. Inoltre dopo Wind, anche Tre azzera i costi di roaming ai clienti

MEDIASET . CONTROMISURE A VIVENDI
Primo trimestre in crescita per Mediaset. Il gruppo del Biscione ha infatti registrato un utile netto di 15,9 milioni, contro una perdita di 18 milioni dello stesso periodo del 2016. Il ritorno al profitto va inoltre confrontato con il rosso di 294 milioni di tutto lo scorso anno, dovuto in massima parte alla guerra in corso con Vivendi, che non ha rispettato il contratto vincolante per l’acquisto della pay tv Premium. Il CdA ha inoltre varato una potente contromisura per «blindarsi» contro il rischio di eventuali ulteriori scalate da parte dei transalpini (che hanno rastrellato circa il 30% del Biscione) o di altri raider, mettendo all’ordine del giorno della prossima assemblea, il riacquisto di azioni proprie fino a un tetto del 10 per cento. La mossa, se effettuata in maniera massiccia, rafforzerebbe indirettamente anche la presa sul gruppo da parte della holding Fininvest, che oggi controlla già poco meno del 40% di Mediaset.

OVS: RISULTATI 2016 E PRIORITA’
Concretizzare l’integrazione di Charles Voegele, proseguire nel consolidamento del mercato domestico, aumentare la flessibilità della filiera produttiva sono tra le priorità di OVS a sostegno della propria attività. Un business, che grazie all’operazione con l’azienda elvetica, assume maggior valenza internazionale. Nel 2016 il fatturato si è attestato a 1,363 miliardi in aumento del 3,3%, risultato netto a 91,8 milioni (+13,2%).